sabato 28 settembre 2013

Riflessioni sulla fusione 3

Un solo comune, una sola stazione dei carabinieri; un solo comune, una sola scuola media. Queste e altre sono le riflessioni a cui mi spinge la fusione tra i comuni di Villa Minozzo e Toano.
Un solo comune, ma enorme. E in una zona laddove le vie di comunicazione sono difficoltose.
Senza alcun dubbio, c'e' una buona fede di fondo, una volontà senza pari di cercare di vedere fuori dai propri confini e dal proprio quotidiano: ma ci sono scelte e scelte. Ci sono occasioni da prendere al volo: questa non la e'; ci sono scelte strategiche che vanno valutate: e questa e' una di quelle.
Non e' "benaltrismo" cioè sostenere che gli sprechi sono ben altri. E' una constatazione di fondo, una realtà concreta e sostanziale: se si vuole unire un territorio così vasto, prima, e non dopo, vanno messe in atto riforme che permettono di governare un comune così grande e con frazioni così lontane: mi riferisco ad accordi con le aziende di trasporto che consentano il raggiungimento del capoluogo  comunale da tutte le frazioni anche per chi non ha l'auto; accordi con l'Anas o chi per essa per il riordino dell'asse viario: a solo titolo esemplificativo la pista Gatta - Pianello deve diventare una strada. Accordi con il Ministero della Difesa e quello degli Interni, perché laddove non ci sono i Carabinieri, ci possa essere la Polizia: altrimenti parliamo del Bengodi della micro criminalità. Accordi con le Banche e le Poste, poiché sia mantenuto il presidio del territorio. Negoziazioni con il Ministero dell'Istruzione affinché con i numeri che si verranno a creare possa essere presa in considerazione l'ipotesi di una scuola superiore dove non ci saranno più le medie.
Possono essere capaci i Sindaci Fiocchi e Lombardi di fare questo? Probabilmente si. Ma lo possono fare in tre mesi? Sicuramente no, neppure fossero Churchill e DeGasperi.
Quindi perchè  tutta questa fretta? Per prendere due soldi dalla Regione? La gatta frettolosa partorisce i gattini ciechi si dice.

Allora l'unica scelta sensata, da fare ora, e' rispondere NO. Un NO che non significa per forza una bocciatura, ma una rimandatura a settembre. Un NO ad essere svenduti per i due soldi della Regione, un NO coraggioso per dire "noi non siamo in vendita"; un NO che significa non essere ostili ai cambiamenti ma a costringere quelli "sopra" a metterci PRIMA nelle condizioni di poter scegliere senza svendere il nostro futuro ma soprattutto quello dei nostri figli ed i sacrifici dei nostri padri e dei nostri nonni. Una scelta coraggiosa, un sincero NO ai compromessi, un NO a che altri decidano per noi.

Massimiliano Coloretti

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